QdV (Qualità della Vita) in italiano, QoL (Quality of Life) in inglese.
Se ne sente tanto parlare, e la si usa in diversi contesti.
Ma che cosa si intende esattamente per qualità della vita?
Generalmente infatti si considerano dati ‘oggettivi’ che si sintetizzano in un adeguato tenore di vita cioè in tutto ciò che concerne l’assicurazione dei bisogni primari di cibo, riparo, salute, sessualità, e la soddisfazione di bisogni secondari quali attività culturali e ricreative, sport, relazioni ecc.
Ma oggi la Psicologia della Salute si concentra non solo sui dati ‘oggettivamente’ e genericamente riconosciuti importanti, ma anche sulla soddisfazione ‘soggettiva’ che ogni singolo individuo ricava nel rapporto con se stesso e con l’ambiente che lo circonda.
Così quando ci occupiamo di qualità della vita in presenza di acufene, capiamo bene quanta parte abbia la personale valutazione che il singolo individuo dà della propria situazione, e come un acufenico possa o meno sentire di vivere una vita qualitativamente soddisfacente indipendentemente da indici che dall’esterno parrebbero discostarsene.
E questo, tengo a sottolinearlo, sia nel caso di un ‘lieve’ acufene in condizioni di vita oggettivamente eccellenti, sia nel caso di un ‘forte’ acufene non invalidante in condizioni di vita più scomode.
Nel mondo variegato della vita e dell’acufene non esistono schemi rigidi.
Acufene: un puzzle di difficile soluzione. Quali teorie vengono proposte? Quante sono le vie percorribili? Come lo vive chi ne soffre senza apparente via d’uscita? Una serie di osservazioni su un fenomeno affascinante e a tratti misterioso nella sua poliedricità che prende avvio dall’esperienza clinica come psicologa. Rivolto a chi a vario titolo se ne interessa.
lunedì 13 febbraio 2012
Acufene e Qualità della Vita
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