lunedì 13 febbraio 2012

Acufene e le fasi della vita 2: l’età lavorativa

Chi, pur non essendo acufenico, ha un’idea di cosa sia convivere con un acufene invalidante e dovere lo stesso essere un lavoratore efficiente?
Spesso parlo di acufeni con chi non ne ha mai sentito parlare prima e, come accade per tutte le ‘patologie che non si vedono’, può essere arduo comprenderne i risvolti.
Ascoltare la storia di chi è affetto da acufene può aprire gli orizzonti su questo territorio, così talvolta invito le persone interessate a sapere di più sull’acufene a visitare qualche sito specialistico e forum di acufenici che si scambiano consigli ed esperienze.
Proprio in questi forum si può scoprire con quanta difficoltà affronta la quotidianità lavorativa chi ha un acufene invalidante da molti anni, o chi ha appena scoperto di avere l’acufene e sta cercando di abituarsi, quasi avesse una zavorra di cui non riesce a liberarsi.
E spesso in queste condizioni l’acufenico vede diminuire le sue energie, diminuire la sua capacità di concentrazione e lavorativa, e a volte è costretto o a ‘darci dentro’per cambiare le condizioni di lavoro, se è fortunato e la situazione lo permette, o a cambiare lavoro se il disturbo per l’acufene diviene sofferenza insopportabile e insostenibile (penso per esempio alle persone che lavorano in ambienti rumorosi come scuole, locali o discoteche e che magari soffrono per l’acufene a causa di un trauma acustico).
A fronte di questo, però, ci sono i casi di coloro che vedono diminuire le proprie prestazioni all’insorgenza dell’acufene perché il loro organismo (non solo fisico ma anche psicologico) sta cercando di abituarsi con un nuovo equilibrio, o casi di coloro che trovano strategie vincenti per gestire l’acufene, o, infine, coloro cui l’acufene ha fatto solo una breve visita.
In ultima analisi l’effetto dell’acufene sulla capacità lavorativa dipende dal tipo di lavoro, dalle caratteristiche dell’acufene e dalle caratteristiche della persona che deve fronteggiare quell’acufene.

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