Come può cambiare la vita di un acufenico nella tarda età?
L’acufene a 65, 70, 80 anni…
Vi sono testimonianze di persone che hanno visto ‘scomparire’ il loro
acufene in questo nuova fase della vita, e persone che l’hanno visto
peggiorare, non solo nelle loro caratteristiche (frequenza, intensità, lateralità),
ma anche nella difficoltà a tollerarlo.
Se l’abituazione all’acufene segue una sorta di curva per cui all’inizio
vi è un disagio marcato, poi si inizia a convivere con l’acufene, per infine
quasi dimenticarselo, c’è sempre una parte di acufenici per cui l’acufene
rimane un sintomo invalidante e diviene sempre meno tollerabile, soprattutto
quando si somma ad altre difficoltà della vita e della salute.
Cosa succede quindi quando un acufene invalidante disturba quella fase
della vita dove si sogna la quiete, il riposo, la tranquillità?
Non di rado si rischia l’isolamento, anche perché l’acufene sfianca, non
fa dormire, riduce la capacità e la volontà di sentire e comunicare,
soprattutto se nel frattempo le persone vicine, familiari, amici e parenti,
lasciano spazi vuoti che prima riempivano.
L’acufene nella terza età perciò aggiunge disagio a disagio quando
maggiore diviene il bisogno di un supporto esterno.