martedì 13 marzo 2012

Acufene e le fasi della vita 3: la senilità


Come può cambiare la vita di un acufenico nella tarda età?
L’acufene a 65, 70, 80 anni…
Vi sono testimonianze di persone che hanno visto ‘scomparire’ il loro acufene in questo nuova fase della vita, e persone che l’hanno visto peggiorare, non solo nelle loro caratteristiche (frequenza, intensità, lateralità), ma anche nella difficoltà a tollerarlo.
Se l’abituazione all’acufene segue una sorta di curva per cui all’inizio vi è un disagio marcato, poi si inizia a convivere con l’acufene, per infine quasi dimenticarselo, c’è sempre una parte di acufenici per cui l’acufene rimane un sintomo invalidante e diviene sempre meno tollerabile, soprattutto quando si somma ad altre difficoltà della vita e della salute.
Cosa succede quindi quando un acufene invalidante disturba quella fase della vita dove si sogna la quiete, il riposo, la tranquillità?
Non di rado si rischia l’isolamento, anche perché l’acufene sfianca, non fa dormire, riduce la capacità e la volontà di sentire e comunicare, soprattutto se nel frattempo le persone vicine, familiari, amici e parenti, lasciano spazi vuoti che prima riempivano.
L’acufene nella terza età perciò aggiunge disagio a disagio quando maggiore diviene il bisogno di un supporto esterno.

martedì 6 marzo 2012

Acufene e approcci non convenzionali


In un precedente post parlavo di come sia sempre più marcato l’interesse della medicina per modelli anche molto distanti dal nostro come nel caso della medicina tradizionale cinese.
A maggior ragione con l’acufene dove è ormai risaputo che è difficile trovare un rimedio al disturbo.
Come affermavo nel post sull’EUTI, la posizione della medicina ufficiale occidentale anche per l’acufene non può e non deve dare indicazioni che non siano in qualche modo state sottoposte a verifica e, anzi, deve ricordare l’importanza di interventi oculati tenendo a mente che la prima regola della medicina è ‘non nuocere’.
Credo quindi che quando si incontrano approcci non convenzionali, sia importante informarsi bene sulla teoria, gli effetti e i rischi insiti nelle proposte di intervento mantenendo la giusta cautela.
Come si trova affermato nel sito dell’EUTI, del resto, non si possono negare delle guarigioni o dei miglioramenti che si sono rilevati dopo tali trattamenti in alcuni casi di acufene.