venerdì 6 aprile 2012

Acufene e terapie ‘integrate’


In un precedente post parlavo dell’influenza degli approcci complementari alla cura dell’acufene.
Ufficialmente nella medicina ci sono casi in cui le pratiche sono state assimilate, cito tra tutte l’agopuntura che deriva dalla medicina tradizionale cinese e che oggi viene praticata da un gran numero di medici occidentali. Bisogna ricordare anche approcci ormai entrati nella politica sanitaria di prevenzione e della Psicologia della Salute come quelle relative a tecniche di respirazione, alimentazione e stili di vita ‘più lenti’.
Ma l’applicazione tout court di una tecnica ‘importata’ rischia di creare dei problemi per la conflittualità potenziale di un metodo che non tenga conto delle specificità culturali e gli stili di vita non più solo personali ma del gruppo sociale in cui è inserita la persona che lo pratica.
Più vantaggiosi si dimostrano quegli approcci che tendono a integrare gli aspetti che risultano compatibili, a patto di non snaturare né la tecnica né  il gruppo sociale in cui si innestano.
Per arrivare specificamente all’acufene una delle più recenti frontiere è rappresentata dalle tecniche mindfulness che coniugano l’antica pratica dello yoga Vipassana con le strategie e le acquisizioni nell’ambito delle neuroscienze e delle psicoterapie cognitive.

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