martedì 13 marzo 2012

Acufene e le fasi della vita 3: la senilità


Come può cambiare la vita di un acufenico nella tarda età?
L’acufene a 65, 70, 80 anni…
Vi sono testimonianze di persone che hanno visto ‘scomparire’ il loro acufene in questo nuova fase della vita, e persone che l’hanno visto peggiorare, non solo nelle loro caratteristiche (frequenza, intensità, lateralità), ma anche nella difficoltà a tollerarlo.
Se l’abituazione all’acufene segue una sorta di curva per cui all’inizio vi è un disagio marcato, poi si inizia a convivere con l’acufene, per infine quasi dimenticarselo, c’è sempre una parte di acufenici per cui l’acufene rimane un sintomo invalidante e diviene sempre meno tollerabile, soprattutto quando si somma ad altre difficoltà della vita e della salute.
Cosa succede quindi quando un acufene invalidante disturba quella fase della vita dove si sogna la quiete, il riposo, la tranquillità?
Non di rado si rischia l’isolamento, anche perché l’acufene sfianca, non fa dormire, riduce la capacità e la volontà di sentire e comunicare, soprattutto se nel frattempo le persone vicine, familiari, amici e parenti, lasciano spazi vuoti che prima riempivano.
L’acufene nella terza età perciò aggiunge disagio a disagio quando maggiore diviene il bisogno di un supporto esterno.

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