mercoledì 18 aprile 2012

Acufene, postura e sistema osteo-articolare


Quando si parla di acufeni forse in pochi pensano o sanno che possono esservi implicati gli organi dell’equilibrio o il sistema muscolo-scheletrico.

Eppure è abbastanza noto che l’acufene non sempre si presenta ‘puro’, ma può essere uno tra diversi sintomi di una sindrome, com’è nel caso della triade acufene-vertigine-ipoacusia della malattia di Ménière.

Nel bel libretto ‘Il ronzio e la postura’ di Nino Rosica (2001) è descritta la relazione tra apparato vestibolare e orecchio interno. Cito testualmente:

‘tale motivo rende ragione dell’utilità di uno studio completo del sistema dell’equilibrio in tutti i casi ove si possa sospettare una alterazione dell’orecchio interno e/o del sistema osteo-muscolo-tendineo della testa e del collo, ovviamente tali alterazioni generano sintomi spesso diversi tra loro (dolore, acufeni, vertigine di vario tipo, ipoacusia, ecc.) ma potenzialmente correlati, il nesso tra di essi può essere stabilito solo mediante uno studio audio-vestibolare completo ed integrato in un protocollo diagnostico ampio e multi specialistico.’

Ed Edoardo Bernkopf così si esprime nel corso di aggiornamento del 2010 al Policlinico Universitario di Padova:

‘è riscontrato che molti pazienti presentano sintomi auricolari senza patologia ORL, e che l’incidenza di sintomi otologici nei pazienti affetti da disfunzione dell’ATM è maggiore rispetto al resto della popolazione…

Se da un lato l’Orecchio Medio appare naturalmente più esposto a subire effetti patologici generati da una disfunzione dell’ATM, dall’altro è spesso descritta la possibilità che, in particolare attraverso la finestra rotonda, alcune problematiche possano estendersi ad interessare anche l’Orecchio Interno: di qui la sintomatologia vertiginosa e gli acufeni, che alle disfunzioni dell’ATM sono spesso associati, e che da un adeguato trattamento delle disfunzioni dell’ATM possono trarre giovamento.’.

Da entrambi gli specialisti viene sottolineata l’importanza della prevenzione affinchè l’assetto e le abitudini posturali non si cristallizzino divenendo strutturali con una maggiore difficoltà di guarigione.

Rispetto a questo vi può essere un interesse anche nello studio della porzione psicologica della tensione che spesso è riscontrata nelle aree temporo-mandibolari, cervicali e oculo-motorie, e che si collegano appunto con fenomeni vertiginosi, di bruxismo e dell’acufene.

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