lunedì 30 aprile 2012

Acufene, postura, sistema osteo-articolare e … psiche


Possono essere implicate delle problematiche psichiche nelle anomalie posturali?
Nella tradizionale dicotomia ‘mente-corpo’ quanto manifestato a livello somatico pareva ridursi a tale ambito.
Nei precedenti post ho spesso accennato alla più avanzata visione ‘unitaria’ della persona, che in questo caso è preferibile chiamare individuo proprio perché ‘indivisibile’, intendendo sottolineare cioè l’interconnessione tra le sue parti.
Se quando si parla di sistema osteo-articolare e/o di postura sembra che le caratteristiche psichiche dell’individuo non siano coinvolte, in realtà non è così.
Proviamo solo a pensare che uno dei termini per indicare uno stato d’ansia o di disagio dovuto per esempio a relazioni problematiche è ‘tensione’. La tensione indica proprio un livello di carico e di contrazione mentale che trova un perfetto omologo nella contrazione muscolare com’è il caso del tipico digrignamento dei denti, il bruxismo.
Anche in età evolutiva troviamo un rimando tra il lato fisico e quello mentale della tensione nei bambini che presentano tic nervosi.
E pensiamo pure a tutte le scorrette posizioni che assumiamo quando siamo ‘sotto pressione’ o in uno stato di allerta come al cospetto del datore di lavoro o dell’insegnante durante un’interrogazione: le spalle sono alzate, la zona cervicale indurita, le gambe accavallate, le mandibole serrate e il diaframma contratto…
Blocchi e difficoltà di ordine psichico tendono a riflettersi sul versante corporeo.
Gli interventi psicologici si sono da sempre interessati al modo di affrontare gli stati di tensione agendo sulle cause più profonde o inducendo degli stati di rilassamento psicofisico.

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