Si fa un gran parlare di stress,
ovunque, e ormai questo termine è entrato nel linguaggio comune a indicare uno
stato di disagio dovuto alle eccessive richieste dell’ambiente.
Nel mondo
scientifico c’è accordo nel considerare il potenziale stressogeno dell’acufene.
Invece solo
da poco inizia a diffondersi tra i più la necessaria distinzione tra stress
‘buono’ e ‘cattivo’.
Bisogna
partire dal fatto che lo stress indica di per sé uno stato di attivazione e,
come tale, è necessario affinchè l’Essere umano possa far fronte ai cambiamenti
che la vita gli richiede.
Questa
attività deve tenere conto sia del livello di funzionamento individuale e della
sua tollerabilità, sia della quantità di richieste che arrivano dall’esterno.
È quindi
dall’incrocio di questi fattori che si determinerà se uno stress sarà
sopportabile (e a volte addirittura necessario) o meno.
In questo
secondo caso lo stress porta a cambiamenti abnormi ed eccessivi nell’organismo
che, alla lunga, rischiano di portare alla formazione di disagi e patologie
come quelle a carico del sistema cardiocircolatorio o digestivo.
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