sabato 14 gennaio 2012

Acufene = rumore

Rumore. Tra i vari modi più o meno convenzionali di definire l’acufene c’è anche questo. Non posso evitare di riflettere sul motivo della scelta di questo termine. Così prendo lo Zingarelli e tra le varie accezioni trovo anche ‘dare l’allarme’ e ‘chiasso’. Ecco, credo che in queste due espressioni si condensi molta dell’esperienza soggettiva di chi mal sopporta l’acufene. ‘Chiasso’ rimanda a qualcosa di caotico, disordinato, fuori cioè dall’ordine quotidiano e abituale: un’esperienza di mancanza di controllo fastidiosa come spesso mi è stata riportata nei colloqui. Connesso è il senso di ‘allarme’, quel segnale che dice ‘sta per succedere qualcosa, tieniti pronto!’ e che è alla base dell’innestarsi dell’ansia in molti acufenici. L'acufene è quel qualcosa che deviando dalla norma persistentemente può preludere a scenari spaventosi. Non solo il timore di un definito danno fisico dunque quale può derivare da un trauma acustico, ma uno stato di allarme generico e pervasivo.

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